16/04/11

LETTURA DEL MOMENTO. BUKOWSKI ED IL VECCHIO SPORCACCIONE.

La versione del libro in mio possesso è datata 1979 e costa(va) solamente 3.500 Lire. Incrocio le dita sull'eventualità di poter finire di leggerlo, sia per la presenza massiccia di insetti minuscoli tra le pagine, sia per la polvere che credo sia parte integrante del libro da 20 anni di onorata presenza tra gli scaffali della soffita.
Non posso scrivere ed aggiungere altro sul libro, non fosse altro per il fatto che ho ancora letto l'introduzione del curatore della versione italiana "Sull'iperrealismo narrativo di Bukowski" e niente più.
Allego una breve ed esaustiva introduzione trovata sullla rete:
“Taccuino di un vecchio Porco”, o “Taccuino di un Vecchio Sporcaccione” (titolo originale “Notes Of A Dirty Old Man”), viene pubblicato per la prima volta in Italia nel 1980. Protagonisti assoluti del romanzo, come quasi sempre avviene nei lavori di Bukowski, sono gli “ultimi”. I diseredati, gli sconfitti, quelli destinati a recitare, nella società dei ricchi e potenti, la parte dei perdenti.
Ed ecco così che le scene, la trama, le parole raccontano di quegli ambienti fumosi, sporchi e decadenti, dove la vita è molto intensa, ma al tempo stesso fugace, vissuta sul filo di un rasoio, di quelle periferie malfamate, dominate dai palazzoni fatti di mattoncini rossi e scale anti-incendio arrugginite, dei bar dove si gioca d’azzardo giorno e notte, o in cui si trascorre il tempo attaccati ad una bottiglia di whisky, per dimenticare ogni tristezza.
Ecco allora le corse dei cavalli, su cui persone poverissime scommettono ogni loro avere, incontri di boxe in cui giovani emarginati cercano il riscatto della propria esistenza, e ancora: prostitute, angoli bui, strade polverose, alberghi da poco prezzo sui cui brillano, invadenti, le insegne colorate al neon, in un affresco lucido ed impietoso di quell’America di serie B che quasi nessuno ha avuto la stoffa di raccontare.
Vitale, violento, dotato di un’incredibile forza espressiva, “Taccuino di un Vecchio Porco” è senza dubbio una delle opere più interessanti e riuscite dell’indimenticabile Charles.